Le poesie ~ Grey Havens
Allora
gli parve che, come quando sognava nella casa di
Tom Bombadil, la grigia cortina di pioggia si trasformasse in
vetro argentato e venisse aperta, svelando candide rive e una terra verde al lume
dell’alba.
J.R.R.
Tolkien, Il Signore degli Anelli
Tùrin Turambar, art di Alan Lee |
Il viaggio inizia qui: al fine di tutto,
in fronte al mare che canta furioso
le storie ed i sentieri e le battaglie.
Ad Arda! Terra di Mezzo plasmata
nell’opera di un fabbro semidio,
mondo sublime di antica beltà.
Il viaggio inizia qui: nel bianco coro
in cui risuona il mare, e il navigare
ardito del nocchiero mezzosangue,
come sospeso tra la terra e il cielo.
Ah, finzione veritiera, spettacolo
immenso e meraviglioso e terribile!
Cadde col demone il Grigio stregone,
e a viso aperto il supremo Fingolfin
tranciò, cadendo, un’anca del Nemico
più antico, che maledisse i due figli
di Hùrin. O Spada Nera, flagello
di draghi, tu non vedesti la morte
del Dorato, tu che passasti, o Gurthang,
la cruda lama su altre atroci scaglie.
Figlio di Malasorte, un’altra Era
accolse i tuoi dolori e le tue imprese:
in pezzi giace l’affilata spada;
e il prode Beren, oltre questa vita,
passa la mano tra le chiome lunghe,
ed accarezza con dolcezza eterna
quell’usignolo che incantò il suo cuore.
Egli non vide il Principe dei Nani,
l’Anello o gli ori nelle due Montagne,
né l’ardua impresa della Compagnia.
Il viaggio termina qui: sul principio
di tutto, sotto una verde collina,
nel buco sottoterra in cui viveva
uno hobbit, che solo, accanto al fuoco,
perde se stesso tra mappe e ricordi,
assorto, prima che tutto cominci.
A J.R.R. Tolkien |
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Poesia edita in Ceneri scarlatte, Kanaga, anno 2019.